Ho finito la lettura di "02/02/2020 La notte che uscimmo dall'#euro" di Sergio Rizzo (ed. Feltrinelli). Ricostruisco L'"opera" e il "pensiero" dell'autore:
Il Partito del Nord e il Partito Populista vincono le elezioni. A unirli? Solo l'odio verso l'UE. Nominano un presidente del Consiglio fantoccio, che finirà per farli unire nel Partito Sovranista Italiano, composto da loro, da parti di Forza Italia e dalla sinistra
Il Governo, in barba ai Trattati UE, avvia assunzioni nella pubblica amministrazione, nelle forze dell'ordine; procede alla riapertura della Cassa del Mezzogiorno col suo Ministro ex-commesso; disdice l'accordo col Canada (#CETA) e fa partire la seconda battaglia del grano
Poteva o no Bruxelles dare il consenso a questo programma? Con un rapporto deficit/PIL al 7,2% e un debito pubblico verso il 150%, neanche a dirlo!
Gravissimo poi il fatto che il Partito Sovranista abbia ripristinato l'elettività delle Province.
Un atto antidemocratico e sedizioso!
(P.s.: il colore verde è quello della Lira Nuova)
Fra un nuovo "fate presto!" del Sole24Ore, una trafila di declassamenti da parte delle agenzie di rating "sul piede di guerra", il Governo vorrebbe modificare l'art. 11 e l'art. 81 della Costituzione.
"Chiara, do you remember Greece ten years ago?"
L'inconsistente Presidente del Consiglio vola alla corte di Berlino per chiedere soldi alla BCE. Ma il Ministro delle Finanze dice che l'"Italia ha avuto le sue occasioni per mettersi in regola". Il PdC ha dunque un attacco di panico
Immancabile il riferimento all'affaire Savona, gestito dai server russi con attacchi mirati al PdC per la "rivincita post-bolscevica sull'Europa".
In fin dei conti, però, l'Europa (nb. la Germania) ci avrebbe guadagnato dall'uscita dell'Italia dall'euro.
Il debito pubblico sta sulle nostre spalle e senza l'euro torneremmo indietro agli anni '50.
Per fortuna, il Capo dello Stato ha la carta dell'"ex funzionario italiano al Fondo Monetario Internazionale".
Per fortuna.
E fra il piano B del sito scenarifuturi.it e la rinascita dell'IRI, sembrava di risentire i vecchi di Rifondazione comunista!
Ciampi, poi, Ciampi ce lo aveva detto! Noi invece che abbiamo fatto? Abbiamo messo un sottosegretario delegato alle relazioni con Putin e col blocco di Visegrad!
Arriva il giorno dell'uscita: il Papa ci stordella dalla sua finestra su Piazza San Pietro e ci ricorda della sua nazione, l'Argentina, lei sì che ha sperimentato le catastrofi della sovranità (Maurizio #Macri docet)
La catastrofe è giunta: l'Italia è in carestia, scarseggiano i beni di prima necessità, vendiamo Pompei ai russi, le isole alla Cina, gli atolli ai kazakhi.
L'Europa stava crollando.
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Vogliamo parlare di come si influenzano le elezioni?
Bene, facciamolo, da bravi #trollrussi.
Italia, 1947-1948.
Il nostro Paese è appena uscito dalla fase costituente, dove le forze socialiste (PSI+PCI) pesavano per una dozzina di seggi più della Democrazia Cristiana.
Per le elezioni dell'aprile '48, PSI e PCI unirono le forze nel Fronte Democratico Popolare (FDP): al municipio di Pescara, nel febbraio dello stesso anno, il FDP prende 10% rispetto al 1946.
L'estate prima, quella del '47, un gruppo di deputati americani, visitando l'Italia, dirà: "Il Paese è sotto grande pressione da dentro e fuori per virare a sinistra e adottare un'organizzazionale nazionale collettivistico-totalitaria".