#fisco
Circa 41 milioni di contribuenti hanno assolto l'obbligo dichiarativo
(Segue)
#fisco Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 843 miliardi di euro ( base imponibile) per un valore medio di circa 21.000 euro
(Segue)
#fisco la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (circa 25.000 euro) mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (circa 15.000 euro)
(Segue)
#fisco
I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l'82% del reddito complessivo dichiarato (segue)
#fisco
I lavoratori autonomi mostrano il reddito medio più elevato, pari a quasi 42.000 euro mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari
Alla metà: circa 21.000 euro (segue)
#fisco Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a quasi 21.000 euro (come gli imprenditori) mentre quello dei pensionati è poco più di 17.000 euro (segue)
#fisco L'imposta netta totale dichiarata è pari a 156 miliardi di euro (segue)
#fisco Oltre 10 milioni di soggetti hanno un'imposta netta pari a zero (segue)
#fisco il 45% dei contribuenti, che dichiara solo il 4% dell'IRPEF totale, dichiara meno di 15.000 euro (segue)
#fisco il 50% dichiara fra 15.000 e 50.000 euro pagando il 57% dell’IRPEF totale. In pratica 95 contribuenti su 100 non arrivano a dichiarare oltre 50.000 euro (segue)
#fisco solo il 5% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 39% dell'IRPEF totale (segue)
#staseraitalia Ora va di moda citare il Portogallo come caso di scuola di austerità espansiva. Ed ovviamente a tale moda non poteva sottrarsi @marattin provando a controbattere @Rinaldi_euro (segue)
#Staseraitalia Premesso che se scendo dal 10% al 9% di deficit non faccio austerity e se salgo dal 2.3% al 2.4% non sto facendo un piano Marshall e questo lo capisce anche un piddino...tranne @marattin ...vogliamo vedere cosa è successo in Portogallo negli ultimi 10 anni? (segue)
#staseraitalia il Portogallo in 10 anni ha fatto mediamente il 5,9% di deficit mentre l’Italia ha fatto mediamente il 3,2%. Vale a dire una differenza del 2.6% ogni anno. Che in 10 anni fanno il 26% (Segue)
Se lo Stato spende il PIL aumenta
Se lo Stato incassa il PIL diminuisce
Alla spesa pubblica vi sono 2 limiti che non hanno nulla a che vedere col bilancio pubblico (segue)
Il primo limite alla spesa pubblica è l’eccessivo aumento dell’IMPORT. Questo fa a sua volta diminuire il PIL ma soprattutto rischia di farci indebitare in valuta estera per comprare quei beni a meno che quella valuta non la recuperiamo con l’export (segue)
Ma oggi l’Italia ha un surplus commerciale di circa 50 miliardi. Questo è l’ammontare di valuta estera che incassiamo ogni anno e col quale possiamo permetterci il maggior import (segue)
Come rileva studio Bank of Canada sui default dei governi sovrani, la caratteristica ricorrente è la presenza di debito in valuta straniera sia essa sotto forma di prestito o di obbligazione. Valuta non controllabile dal governo.
Irrilevante il debito in valuta locale (segue)
Quindi è proprio la mancanza di sovranità monetaria a caratterizzare i default dei governi. Ovviamente questi ultimi sono spesso costretti ad indebitarsi in una valuta non sovrana per le ragioni più svariate. Ma rimane il dato di fatto di partenza (segue)
Ciò che spesso induce un’economia a finanziarsi in valuta estera è la necessità di finanziare deficit di bilancia commerciale. Non è il caso dell’Italia che ha un attivo di circa 52 miliardi (dati ISTAT 2017) segue
A @StaseraItalia#cesarabuonamici afferma“senza l’euro l’Italia non sarebbe ancora in piedi a seguito di una crisi come quella di #Lehmanbrothers” al che @AlbertoBagnai fa sommessamente notare cosa è successo a quei paesi senza l’euro... vediamoli (segue)
I saldi settoriali spiegati in un thread.
Si comincia con un’identità contabile che è alla base del corso di macroeconomia 1 (segue)
Il PIL (Y) è dato dalla somma algebrica di
Consumi delle famiglie (C)
Spesa in beni e servizi di PP.AA. (G)
Investimenti delle imprese (I)
Esportazioni (X)
meno le
Importazioni (M)
segue
L’identità contabile può essere oggetto di modifica inserendo le imposte (T)
(Segue)
@yarifor_se Bene non ha articoli a supporto. Facciamo così prenda una calcolatrice e mi segua.
@yarifor_se Nel 2017 occorrevano circa 4 lire turche per acquistare un euro e un forno da cucina prodotto da uno stabilimento in #Turchia (ad esempio, l’Italiana Candy ne ha uno da quelle parti) del valore di 2.000 lire turche in Europa veniva venduto a 500 euro (Segue)
@yarifor_se Con l’attuale #svalutazione (circa 7 lire turche per un euro) il suo prezzo scenderà per le nostre tasche a circa di 285-286 euro (2.000/7) rendendo quindi il made in #Turchia molto più competitivo (segue)